sabato 20 settembre 2008

Cronisti, amici nostri

(ANSA) - ROMA, 20 SET - «La nuova perquisizione disposta oggi dalla Procura di Napoli contro i colleghi dell'Espresso conferma che esiste un indirizzo complessivo delle Procure che punta a limitare il diritto-dovere di cronaca e la libertà dei cittadini di essere informati violando le sentenze della Cassazione e della Corte Europea dei diritti dell'uomo». Lo sostiene l'Unione Nazionale Cronisti Italiani che proprio ieri, incontrando con Fnsi e Ordine
dei giornalisti, il Vice presidente del Csm, Nicola Mancino, ha richiamato la sua attenzione su questo tema. «Non si può dire che esista una parola d'ordine tra le Procure per colpire i giornalisti - ha detto il Presidente dell'Unci Guido Columba - ma certo l'intensificarsi delle perquisizioni contro i
cronisti in tutta Italia sembra indicare che si ritiene di poter intimidire liberamente i giornalisti per indurli a non scrivere nulla di ciò che ai magistrati inquirenti non piace sia portato a
conoscenza dei cittadini». L'Unci sta per completare il «Libro bianco» dei rapporti magistrati-giornalisti: «in esso oltre a documentare un accanimento fuori luogo contro colleghi che svolgono il loro dovere, saranno elencati quelli che appaiono dei veri e propri abusi da parte delle Procure: la disposizione di
sequestrare Pc, agende, interi sistemi editoriali, anche di persone estranee alla vicenda, invece di limitarsi a cercare il corpo dell'eventuale reato; il ricorso a ipotesi accusatorie fantasiose e
strumentali, intimidire i cronisti con quelle che appaiono delle vere e proprie 'pene accessorie' che possono essere disposte solo al termine di un processo regolare».

Nessun commento: