venerdì 19 marzo 2010

Tv e Authority

Franco Debenedetti fa la storia della Tv e dell'Autorità di controllo in Italia, oggi sul Corsera (http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2010031915247772-1). Ecco il passaggio centrale: "i progressisti non resistettero alla tentazione di approfittare dell'occasione per chiudere la partita con Berlusconi, o almeno di presidiare il campo con robusti paletti. Senza ascoltare chi chiedeva di isolare e risolvere con mezzi politici una questione tutta politica, pensarono di fame una questione regolamentare, così inquinando l'una e non risolvendo l'altra. Vollero che l'Autorità delle telecomunicazioni avesse competenza anche sulle tv. Così la legge restò monca, e si creò un caso unico nella storia delle autorità di regolazione: mentre esse vengono progettate per evitare di essere catturate dal regolato, questa è stata da alcuni voluta apposta per catturarlo. Metaforicamente, s'intende".

giovedì 18 marzo 2010

Safran Foer, se niente importa

Jonathan Safran Foer, quello di "Ogni cosa è illuminata" e di "Molto forte, incredibilmente" - ci aveva abituato a romanzi-inchiesta o inchieste-romanzo. A partire da storie che sono patrimonio del nostro mondo (dal nazismo all'11 settembre), ne ha ricavato vividi ritratti di uomini e culture.
Oggi con "Se niente importa", ripropone la formula di una inchiesta giornalistica che è narrata in forma-romanzo dopo incursioni che gli hanno consentito di raccogliere abbondante documentazione sul mondo della produzione della carne (dall'allevamento, alla macellazione, alla vendita del prodootto). I danni alla salute e all'ambiente sono inenarrabili e la fluidità del racconto - che parte come sempre dal dato biografico - rende riconoscibili tic & tabù di cui ognuno ha esperienza: la dalsa convinzione che carne faccia bene, il retaggio dell'iperalimentazione degli anni del boom, il disinteresse per il "cosa" c'è dentro ai cibi industriali. Ho creduto fino a giovinezza inoltrata che i cibi prodotti in fabbrica fossero migliori di quelli fatti in casa. Per capire che siamo agli antipodi, solo adesso. Le bruciature dei biscotti, i microdepositi di metalli ceduti dai forni, le manipolazioni, per non dire del geneticamente modificato, sono stati parte della nostra dieta di figli del boom economico dagli anni Sessanta in poi.
Safran Foer mi ricorda molto Saviano, ma anche gli scrittori-narratori-viaggiatori come Terzani o Kapuscinski (nonostante le biografie che di quest'ultimo vogliono demolire il mito). E mi pare una delle lezioni più interessanti di letteratura o di docufiction, o di giornalismo tout court dei nostri anni.

venerdì 12 marzo 2010

Masturzo, Napoli 1980

Con il collettivo fotografico Kairos di Napoli, Pietro Masturzo mi pare uno dei più interessanti connubi tra impresa e qualità in campo fotogiornalistico. Che il tutto nasca a Napoli è un orgoglio per tutti noi. A Pietro - che è 1° premio del World press photo -, i miei auguri (andatevi a vedere le sue foto).

Rai Napoli, che rabbia per quei giudizi politici

Incredibile come la politica sia capace di distorcere il senso del nostro lavoro. Come è possibile aggredire i colleghi del Tg Campania collegando capziosamente due trasmissioni completamente diverse come una tribuna elettorale e un notiziario? La spiegazione sta nelle parole di Zavoli che ha detto che alla Rai manca solo il filo spinato, per descrivere la situazione di controllo spropositato e illogico che i partti intendono mettere sul lavoro dei giornalisti.
Credo che il clima che si respira in quell'azienda - emerge dalla lettura delle intercettazioni di oggi Berlusconi-Minzolini - la dica lunga sui livelli di democrazia e libertà di questo Paese. Non ci sono reati da perseguire, si dice, se la situazione si legge con il codice penale alla mano. Ma se è il codice morale contasse qualche volta, i reati contro l'intelligenza dei telespettatori e contro la professione giornalistica sono all'ordine del giorno.

Fini: flessibili precari

12 MAR - Mentre, accompagnato dall'editore Andrea Riffeser Monti, concludeva la sua visita alla mostra sul 'Carlinò, Gianfranco Fini è stato avvicinato da due rappresentanti del 'Free-Ccp', il coordinamento emiliano-romagnolo dei giornalisti precari e free-lance. «Il vostro è il classico esempio della flessibilità portata agli estremi», ha risposto Fini alle due giornaliste: «Voi siete molto sfruttati, tutti conoscono la vostra situazione», ha aggiunto Fini. Poi ha invitato il coordinamento a Roma: «Mandatemi tutto via email, così vi ricevo alla
Camera». (ANSA).

Mentana condicio

Mentana condicio mi pare che sia l'uovo di colombo e dopo che il tar ha dato ragione a chi sosteneva che la faccenda non poteva andare avanti così, si sono aperte le cataratte e stasera la commissione servizi e prodotti dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annullato il regolamento sulla par condicio emanato per le Tv private (proprio in in seguito alla sospensione del tar delle disposizioni sui programmi di informazione).
Ma l'occasione di utilizzare il web per le dirette di incontri politici, a cominciare da quella che ci sarà in Campania tra Caldoro e De Luca (in campo neutro in una giornata organizzata dall'ordine dei giornalisti), credo che non vada sprecata: come dice Aldo Grasso sul Corriere, Mentana Condicio rimarrà nella microstoria del giornalismo italiano.

giovedì 4 marzo 2010

A (ri) proposito di digitale

"La Federazione Nazionale della Stampa è pronta per una mobilitazione in favore di radio, tv e agenzie di settore, giornali italiani all'estero e testate dei consumatori. Un gruppo di soggetti editoriali pesantemente colpiti dai tagli dei fondi pubblici ripristinati invece - nel decreto milleproroghe - per i giornali no profit, di partito, cooperative e quelli gestiti da minoranze linguistiche.
E' l'ennesima puntata di un lungo braccio di ferro riguardante il diritto soggettivo alle risorse, eliminato dalla Finanziaria, e poi reintrodotto in extremis dal milleproroghe".
Bisognerebbe ora mobilitarsi per attivare i fondi destinati alle reti digitali e sopratutto per consentire che lo switch off dall'analogico al digitale sia accompagnato da un adeguamento anche dei palinsesti e dei piani editoriali delle imprese coinvolte.
La rivoluzione digitale passa innanzitutto per una rivoluzione di contenuti. Qui si moltiplicano i canali -la tecnologia lo consente - ma le imprese editoriali non investono né in tecnologie né tantomeno in personale (giornalisti, programmisti e tecnici) in grado di riempire di contenuti i nuovi canali che si rendono disponibili. I concessionari finiranno solo per diventare mercanti di nuovi canali? Attenti a protestare e a chiedere benefici per i piccoli pirati dell'etere.


E a proposit di contenuti, oggi la Fnsi denuncia:" Sono arrivati tagli alle emittenti locali dei fondi per le spese elettriche e per gli abbonamenti alle agenzie. In piu' sono state decurtate del 50% anche le risorse all'editoria all'estero".
Come dire, ancor meno materiale a disposizione di chi fa informazione.

a proposito di digitale

100 Mb a 100 milioni di americani: il piano dell'amministrazione Obama colpisce più di ogni progetto che riguarda le energie verdi. Le ricadute su Energia, Sanità e Istruzione di un piano che porti la banda larga dappertutto sono straordinarie.
E lo capiscono anche a Google dove si sono accaparrati a prezzi da fine stagione le reti mondiali di fibra ottica dalle Telecom in crisi. Conosco un'azienda in Campania, si chaiama Alcatel Lucent, che sta per essere svenduta insieme ai dipendenti (qualcosa come 200 ingegneri) nonostante produca tecnologia proprio per le connessioni in fibra ottica. Alcatel trova più conveniente, in una logica economica spietata ma stringente, investire dove sono in corso piani di infrastrutturazione piuttosto che rimanere in Italia a produrre impianti che dovrebbe solo esportare con costi maggiori. Per le comunicazioni digitali ci sarebbero 800 milioni di euro nei piani del governo italiano, ma vincoli di ogni tipo impediscono che vengano spesi.

mercoledì 3 marzo 2010

I guasti della par condicio

La Par Condicio - il termine sarebbe stato inventato da Oscar Luigi Scalfaro un giorno d'estate sul lungomare di Ancona - colpisce ancora. Niente trasmissioni di approfondimento e minuti contati per tutti in Tv in prossimità di elezioni. Ma un occhiuto funzionario dell'Amministrazione provinciale di Avellino ritiene che la par condicio vada applicata finanche ad una sala (il Circolo della Stampa che gestisce l''ordine dei giornalisti della Campania). Cosicchè, quando un'associazione culturale ha chiesto ad un certo numero di candidate (tutte donne) di confrontarsi su una serie di temi di interesse sociale, nella sala - è stato detto loro- che non si poteva accedere, dato che in periodo elettorale va destinata ad altro o comunque alla partecipazione di tutte le forze politiche: per par condicio. Così il dibattito è stato trasferito nella sede del convitto nazionale. Inutile dire che mi pare assurdo che in un altro luogo sia consentito ildibattito e al circolo della stampa,no. Ma al di là del caso specifico (in se risolvibilissimo, si trattava di scavalcare il funzionario troppo scrupoloso), quel che fa paura è l'idea che la par condicio oggi pare sia applicabile a tutto. E l funzionario che non voleva problemi o voleva far piacere (o dispiacere) a qualcuno se n'è immediatamente appropriato.

(a proposito,il convegno su le donne e la poltiica si è fatto comunque)

martedì 2 marzo 2010

Precari in Campania

Siamo a oltre cento giornalisti precari a Napoli, ma direi che il numero raddoppia se si assume come riferimento l'intera regione. E se non si distingue tra professionisti e pubblicisti il fenomeno appare un'onda senza possibilità di fermarsi.
E intanto il digitale terrestre promette di fare nuove vittime tra i colleghi delle tuv locali...



Napoli 26 febbraio 2010. Un questionario per fotografare la realta' del precariato in Campania, un mini-documentario interpretato da giornalisti, testimonianze e storie di cronisti senza contratto. E' partito cosi', a Napoli, il Coordinamento giornalisti precari della Campania. Un centinaio di partecipanti, si legge in una nota, ha preso parte alla prima assemblea pubblica del Coordinamento. Presenti, all'evento, promosso negli spazi della libreria 'Ubik', il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli; il presidente dell'Assostampa Campania, Vincenzo Colimoro; il presidente dell'Unione Cronisti campani, Renato Rocco e il consigliere del Corecom Campania, Gianni Russo, tra gli altri L'indagine condotta dal Coordinamento, su un campione di oltre cento giornalisti, ha portato alla luce una realtà drammatica: il 36% degli intervistati non percepisce nemmeno un rimborso spese, il 37% non guadagna piu' di 500 euro al mese. Soltanto l'11% degli intervistati risulta contrattualizzato, il 66% risulta ''abusivo'' o con collaborazione ''a progetto'', mentre il 23% del campione risulta disoccupato.Dal dibattito e' emersa la volontà di costituire un'associazione che raccolga le istanze e formalizzi proposte operative per aiutare i colleghi che si affacciano a questa professione e supporti i professionisti con sportelli informativi, seminari e approfondimenti sul giornalismo. Ordine e sindacato hanno dato piena disponibilità ad instaurare un dialogo e una collaborazione con la nascente associazione. Il coordinamento e' anche on line, sul sito www.cronisti.info. (ANSA).