lunedì 23 novembre 2009

Circolo Avellino, diamolo ai giovani

Lavorare ad un progetto per il circolo dela stampa di Avellino. Da oggi, dopo l'inaugurazione dei locali (ore 16,30, corso Vittorio Emanuele) mettiamoci al lavoro. Dobbiamo ricostruire l'attività sociale sostanzialmete, per dare a questo circolo un senso ed un ruolo.
Il paradosso? La Provincia ha dovuto costruire una relazione con l'Ordine regionale, trovando l'inteligente sensibilità del presidente Ottavio Lucarelli, per aprire la sede. Ad Avellino non c'era - anche per responsabiltà di un'associazionr regionale troppo concentrata sulle tematiche napolicentriche - ormai da un ventennio nessuna istitizione che raccogliesse i colleghi. Ora che c'è il contenitore, potranno fiorire le idee? Se non si farà come al solito a gara per mettere cappello sul circolo ed alimentare scontri perdonali, forse sì. Che siano i giornaisti più giovani a prenderne la gestione, quelli di una certa età hanno altro da fare.

La prima proposta per il Circolo della stampa

Avellino, 21 novembre 2009. “Un Master in critica giornalistica cinematografica da inserire tra le future attività dell’ex Eliseo sia uno dei primi progetti concreti da realizzare in sinergia con il Circolo della stampa di Avellino”.


Alla vigilia della riapertura della storica sede del circolo dei giornalisti in città, il presidente della Commissione Cultura del Comune di Avellino Luca Cipriano avanza una proposta per mettere in sinergia le istituzioni e l’Ordine dei Giornalisti della Campania.


“Sarebbe opportuno che la casa dei giornalisti irpini diventi il motore per iniziative di qualità, oltre che un presidio di servizi amministrativi e sindacali utili alla categoria – spiega Cipriano -. Come Amministrazione comunale stiamo discutendo del futuro dell’Eliseo, nell’obiettivo di creare ad Avellino una Casa del Cinema che possa valorizzare tutte le espressioni artistiche locali, dalla storia del Laceno d’oro di Camillo Marino e della tradizione di Cinema Sud all’impegno delle associazioni e degli appassionati di cinema in città.

Perché allora non immaginare di lavorare in sinergia con l’Ordine dei Giornalisti per l’istituzione di un Master in giornalismo cinematografico che possa formare critici e operatori della comunicazione nel campo del cinema, del teatro, dello spettacolo e della televisione ? Si tratta di figure professionali di alta specializzazione, richieste dal mercato.

Il Master sarebbe un’iniziativa di qualità, da concordare con il mondo universitario e che garantirebbe ad Avellino una sua unicità nel campo della formazione e nel mondo del lavoro.

In questo il Circolo della stampa potrebbe avere un ruolo cardine, facendo da cerniera tra i giornalisti, gli esperti e le istituzioni per la realizzazione del progetto”.


Lunedì 23 novembre, alle 15.30, il consigliere Cipriano effettuerà con il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli un sopralluogo presso l’ex Eliseo per illustrare le caratteristiche della struttura e il progetto di istituzione del Master universitario.



“L’inaugurazione del Circolo della Stampa – conclude Cipriano – potrebbe essere anche l’occasione per rendere omaggio alla figura di Antonio Aurigemma, uno dei giornalisti irpini più prestigiosi e autorevoli, scomparso due anni fa. Intitolare ad Aurigemma il Circolo della Stampa sarebbe un atto dovuto per ricordare l’impegno, la professionalità e la passione di un uomo che è stato da esempio per i giornalisti e gli avellinesi”.

lunedì 16 novembre 2009

a proposito di circoli

sul Mattino,edizione di Avellino,ho pubblicato questo articolo


Il 23 novembre saranno riaperte le sale storiche del Circolo della stampa di Avellino nella sede prestigiosa dal palazzo di Governo. Un’occasione per riflettere sulla necessità di riempire quelle stanze di un impegno concreto a favore della categoria dei giornalisti. I tentativi, anche recenti, di intimidazione nei confronti dei colleghi, se non altro, significano che rimaniamo sempre al centro dei fatti, che riusciamo a documentare, anche in situazioni difficili, la vita quotidiana. Siamo insomma testimoni di una provincia che cambia, delle sue contraddizioni, della sua vicenda politica e civile (spesso ce ne dimentichiamo noi stessi nel flusso quotidiano del lavoro). Un confronto senza retorica sulla professione, dovrebbe essere il cuore della giornata in cui si inaugura la sede del Circolo. E se la città che ha avuto almeno tre sindaci-giornalisti a guidarla, ha già tributato un riconoscimento, come dire, finanche elettorale alla nostra categoria, ora toccherebbe a noi. Come? Innanzitutto, ricostruendo un brano di vita associativa, ma sopratutto facendo del circolo una grande stanza sulla città, aperta ai giovani, alla cultura, all’arte. Una stanza aperta anche sulla professione che muta, fatta molto più di giornalisti free lance, con contratti da precario, occupati anche negli uffici stampa delle istituzioni, che lavorano con le nuove tecnologie (come si sa, il giornale non è solo di carta). Ricordandosi che i giornalisti documentano ciò che avviene nei palazzi della politica, delle istituzioni, dell’economia ma non ne fanno parte, andiamo al Circolo con l’orgoglio ferito di una categoria che un po’ di smalto ha perso, dilaniata dalle troppe differenze che ha al suo interno. Lungi dal chiedere un riconoscimento istituzionale, attraverso una sede in un palazzo istituzionale, i giornalisti avellinesi occupino quello spazio pubblico per tenere in piedi un forte legame con la comunità cittadina. Dimentichiamoci il quadretto d'antan del fumoso circolo dopolavoristico, con il nobile tressette e i giornali affastellati, e immaginiamoci una luminosa stanza della cultura aperta alla città. Ai giovani che fanno questo lavoro, Ordine dei giornalisti e Sindacato non possono proporre un "santuario" della professione, ma uno spazio dei servizi (assistenza sindacale, ordinistica e assicurativa) oggi purtroppo centralizzati nelle sedi di Napoli di Ordine e Assostampa. Il prefetto Blasco, il presidente della Provincia Sibilia, hanno colto questa esigenza della categoria, pretendano che i giornalisti offrano stimoli alla città utilizzando al meglio questa opportunità. Una nuova Associazione dei giornalisti avellinesi ha, oggi, un motivo in più per rinascere.
* Segretario regionale sindacato dei giornalisti della Campania

il libro di Pirozzi

Curato dal giornalista e studioso della shoah Nico Pirozzi sarà ripubblicato, per i tipi della casa editrice napoletana Cento Autori, il pamphlet elaborato da Maurizio Valenzi Ebrei Italiani di fronte al “razzismo”. Scritto dall’ex sindaco di Napoli nel 1938 a Tunisi, il lavoro è una testimonianza inedita del Valenzi ebreo, che da spettatore ebbe modo di assistere alla svolta razzista impressa da Mussolini all’Italia, a conclusione di un lungo processo di avvicinamento alla Germania. Un processo che tendeva ad annullare tutte le dissonanze esistenti tra fascismo e nazismo. Un’opera che è anche una puntuale denuncia di un italiano che vedeva avvicinarsi i lampi di una nuova terribile guerra, conclusasi con lo sterminio di sei milioni di ebrei.

“Si tratta – anticipa Nico Pirozzi, che ha curato la riedizione del volume - di un Valenzi inedito, quello che emerge dalle pagine del suo saggio. A denunciare la politica razzista dell’Italia di Mussolini, in quel lontano 1938, non è il Valenzi comunista, ma il Valenzi ebreo, preoccupato per la sorte che il fascismo ha riservato a migliaia di altri ebrei, indipendentemente dalla casacca politica che, in passato, hanno indossato”.

“È un libro – spiega Pietro Valente, fondatore della casa editrice Cento Autori, che il prossimo mese di gennaio porterà in libreria il volume di Valenzi - che vuole essere anche un omaggio postumo a una persona che ha creduto nella democrazia e nei valori dell’uomo. Che a testa alta ha percorso un intero secolo, senza mai inciampare”.

La pubblicazione del libro Ebrei Italiani di fronte al “razzismo” è stata nei giorni scorsi nel corso delle celebrazioni organizzate dalla Fondazione Valenzi per ricordare i cento anni dell’ex sindaco di Napoli, al Maschio Angioino.

domenica 8 novembre 2009

Ma perchè i giornalisti?

(ANSA) - NAPOLI, 8 NOV - L'Ordine dei Giornalisti della Campania esprime, in una nota, solidarietà
alla collega Barbara Ciarcia e all'operatore Francesco Lignite di Canale 58, aggrediti a Monteforte
Irpino mentre raccoglievano notizie sull'uxoricidio-suicidio di un agente della polizia penitenziaria di Bellizzi Irpino che ha assassinato la moglie e si è ucciso.
I giornalisti erano nei pressi dell'abitazione dell'agente quando sono stati circondati e aggrediti da una trentina di abitanti del quartere periferico di Monteforte. L'Ordine invita tutte le forze di polizia della Campania a tutelare i giornalisti e gli operatori in ogni area di una regione in cui fare cronaca è ogni giorno più rischioso.(ANSA).

Mi chiedo se di quei trenta almeno uno sarà identificato.