venerdì 29 agosto 2008

Canard e contributi

(ANSA) - PARIGI, 26 AGO - Il settimanale satirico 'Le Canard Enchaine«, che dalla sua creazione93 anni fa vive senza pubblicità, ha chiuso il 2007 con un utile di 6,2 milioni di euro grazie al forteaumento delle sue vendite. Nel 2007, anno di grande attualità politica con il doppio appuntamento elettorale dellapresidenziale e delle legislative, il giornale ha registrato una progressione delle sue vendite del24%. La media di copie vendute settimanalmente ha così raggiunto l'anno scorso il mezzo milionedi copie. Nel suo numero domani nelle edicole, il giornale precisa che tutto l'utile è stato riversato, comeal solito, nelle sue casse per rafforzare l'indipendenza della testata. Il profitto realizzato nel 2007 èinferiore a quello del 2006 che era stato di 7,8 milioni a causa di »un contratto di pensioneintegrativa sottoscritto a favore del personale«. In aumento nel 2007 anche la vendita dei suoidossier, con una progressione del 18% che ha portato a una media che sfiora le 80.000 copie.(ANSA).


(ANSA) - ROMA, 26 AGO -«Che fine ha fatto il regolamento in materia di contributi all'editoria che il governo dovevapresentare ieri?»: lo chiede il senatore del Pd Vincenzo Vita. «Il sottosegretario Bonaiuti - continua Vita - aveva garantito che vi sarebbe stato un confrontocon le varie parti, con le associazioni di categoria, con le stesse testate interessate. Nulla di tuttociò. Non si tratta infatti di una mera scadenza burocratica visto che il regolamento dovrebbeapplicare il decreto 112 del giugno scorso il quale prevede purtroppo tagli pesantissimi alletestate cooperative, non profit e di partito, almeno una cinquantina di quotidiani». «Come già rilevato da Mediacoop sull'argomento che questo tempo perduto serva almeno a unripensamento. Tra l'altro - aggiunge Vita - il testo della legge di conversione del decreto su questopunto (e forse anche su altri) suscita molti dubbi di costituzionalità, essendo stati tagliati icontributi diretti ai giornali e lasciati inalterati quelli indiretti. Come se non bastasse - conclude ilsenatore - rispunta il conflitto d'interessi di Silvio Berlusconi visto che ha dato il via libera a untesto che ha tra i massimi beneficiari proprio la Mondadori».