Un pezzo sulla cravatta di Tosi all'incontro con Napolitano, uno di Ermanno Olmi sui contadini dell'antica Roma, un terzo sulla tenuta con cavalli sequestrata ai Casalesi e un altro ancora che parla del battesimo ai bimbi "vittime" della Ru 486 e un altro ancora sull'acqua che torna ai cittadini di Aprilia dopo la battaglia antiprivatizzazione. In pochi minuti di osservazione dei principali quotidiani italiani si scoprono piccole e grandi notizie, dettagli di cronaca e squarci sulla nostra cultura che credo nessuna navigazione in internet - nello stesso lasso di tempo e con la stessa facilità - potrà mai consentire.Insomma mi pare che i siti dei giornali si siano appiattiti sulle agenzie e i giornali di carta continuino ad offrire letture trasversali, iustapposte, a volte confuse, ma vivaci e con tante sfaccettature da rendere ancora plausibile il gesto dello sfogliare (e dello scrivere).
Non sono nostalgico, parlo dei contenuti: i giornali fanno contenuti, comunque e in ogni caso. C'è gente che ci lavora, mentre nei siti non ce n'è. Mi pare che la differenza la fa ancora il giornalista.
p.s. i giornali citati sono Corriere, Repubblica, Mattino, Manifesto
venerdì 9 aprile 2010
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