lunedì 17 novembre 2008

Corecom, Vitale: E se l'AgCom dice no?

“Auspichiamo che la politica abbia un sussulto di responsabilità, rifletta su avvenuto per l’elezione del Corecom e faccia sì che l’importante organismo parta nel segno della trasparenza e della legalità”. Dice il presidente uscente del Corerat-Corecom, Norberto Vitale, ce ha tenuto una conferenza stampa a Napoli con i componenti uscenti Riccardo Plazza, Roberto Colizza e Isidoro Tardivo.
“Si è criticato tanto l’operato del Corerat-Corecom, ma, appena c’è stata la possibilità si è andati all'elezione di un nuovo organismo" che, a giudizio degli stessi protagonisti della elezione in Consiglio regionale, "sarebbe frutto di spartizione e lottizzazione politica".
Dice Vitale: “La votazione per il presidente e per i componenti del Corecom non ha tenuto conto della delibera n. 52/99 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che fissa principi fondamentali per la valida elezione dell’organismo e per il relativo conferimento delle deleghe: il numero di cinque componenti, anziché nove, allo scopo di ridurre la spesa pubblica; il possesso dei requisiti di esperienza e competenza nel settore delle telecomunicazioni nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici; la garanzia della assoluta indipendenza dei componenti sia dal sistema politico istituzionale che dagli interessi di settore; la garanzia della rappresentanza delle opposizioni consiliari”.
Un organismo così costituito – ha osservato Vitale –, cioè senza garanzia della rappresentanza delle minoranze, non sarebbe organismo collegiale e di garanzia. Per questa ragione l’eventuale nuovo Corecom non potrebbe ricevere le deleghe da parte dell’AgCom”. Vitale ha citato il precedente che riguarda la regione Calabria: quando il corecom di questa regione venne commissariato, perdendo così la sua natura di organo collegiale, l’Agcom ritirò le deleghe che aveva precedentemente attribuito a quel comitato”.
Il presidente e i componenti uscenti del Corerat-Corecom hanno, inoltre, annunciato di aver presentato ricorso nella sede giudiziaria competente “per essere stati illegittimamente esclusi dalla candidature per il rinnovo dell’organismo: la norma sulla ineleggibilità di coloro che sono stati già eletti componenti del Corecom non ci riguarda – ha spiegato Plazza – in quanto non siamo mai stati eletti ma semplicemente nominati con decreto dell’allora presidente del Consiglio regionale Zinzi. Inoltre – ha concluso Plazza – stiamo valutando di chiedere il risarcimento dei danni morali e materiali per l’ ingiusta esclusione e per le sue modalità che riteniamo lesive della nostra immagine e professionalità”.

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